
Il Gran Maestro Cheng Man Ch’ing (Cina 29.7.1901 / Taiwan 26.3.1975) è riconosciuto come uno dei più grandi maestri di Tai Chi Chuan del ventesimo secolo.
Personalità di enorme spessore culturale, capace di raggiungere le più alte vette in cinque discipline differenti: pittura, poesia, medicina tradizionale, calligrafia e Tai Chi Chuan.
Da qui il soprannome di “Maestro delle Cinque Eccellenze” che lo accompagnò per tutta la vita. A venti anni era già professore di letteratura all’Università di Pechino e di Shangai, oltre ad essere il capo del Dipartimento di pittura tradizionale cinese all’Accademia delle Belle Arti di Shangai. Ancora giovanissimo, si ammalò di tubercolosi ed i medici erano incapaci di aiutarlo.
Nel 1928 ebbe la fortuna di essere presentato al Gran Maestro di Tai Chi Chuan Yang Chengfu, caposcuola della famiglia Yang ed uno dei più grandi esponenti di Tai Chi del Novecento.
Questo incontro deputò il suo destino: Cheng Man-ch’ing, oltre a guarire per sempre dalla malattia, diventò l’ultimo grande discepolo di Yang Cheng-fu (1883 / 1936) e lascio un segno indelebile nella storia del Tai Chi Chuan.
Grazie alle esperienze acquisite al contatto diretto con il Gran Maestro Yang Chen-Fu portò a termine il lavoro che lo ha reso celebre nel campo del Tai Chi Chuan: semplificò la Forma Yang tradizionale, riducendola da 108 a 37 posture (da qui il nome “Forma 37” ) con lo scopo di diffonderla e farla apprendere il più velocemente e facilmente possibile: il Maestro ha operato uno splendido lavoro di semplificazione senza però alterarne lo spessore energetico e mettendo a punto uno stile che è davvero alla portata di tutti.
Nel 1949, quando i comunisti salirono al potere, Cheng Man Ch’ing si trasferì a Taiwan, dove cominciò ad insegnare il suo metodo e nel 1964, insieme alla moglie ed ai suoi 5 figli, si trasferì a New York dove, attraverso libri ed un folto seguito di allievi, portò il Tai Chi Chuan alla conoscenza di tutti. Importante di nota è il suo libro “Cheng’s 13 Chapters of Taiji”( “I tredici saggi sul Tai Chi Chuan” tradotto in italiano da Feltrinelli), nel quale non solo rivelò i segreti della Trasmissione Orale ma li rese comprensibili anche agli Occidentali, diventando così un punto di riferimento per tutti i libri scritti successivamente sul Tai Chi Chuan.








