I SAMURAI ESISTONO ANCORA

Sempre più spesso riesco a intuire tra gli allievi che si iscrivono ai miei corsi chi ha uno spirito da “Samurai” e chi invece alle prime difficoltà abbandonerà il corso per futili motivi. Tra i mie allievi ho persone giovani e persone meno giovani con i loro acciacchi e patologie; ci tengo a fare qualche nome: Salvatore, Giuseppe, Leonardo, Luigi e Terry…

Oggi quindi voglio spendere qualche buona parola per loro; io li chiamo “i miei Samurai”, persone che non mancano mai, sempre affamati di sapere e curiosi di apprendere nuove tecniche, pur non essendo dei ragazzini…

Molti di essi hanno già una formazione derivante da altre arti marziali o da combattimento, quindi hanno alle spalle un background di anni di pratica, ma sono capaci di svuotare la tazza per riempirla nuovamente con nuove informazioni.

Da queste persone c’è solo da imparare: è un continuo scambio di informazioni. Io insegno a loro e loro allo stesso tempo insegnano tantissimo a me. Quando studio una posizione della forma penso sempre alla sua efficacia marziale perché so che ho dei severi giudici che sapranno sicuramente valutarne l’effettiva efficacia!

Spesso dopo aver fatto la mia dimostrazione e spiegato la sua funzione marziale, mi confronto con loro coinvolgendoli nello studio, perché so bene che potranno darmi conferma della validità della forma o correggerla per renderla molto più efficace.

Naturalmente imparo moltissimo anche dalle persone nuove, soprattutto da chi è a digiuno totale delle arti marziali.

Ora infatti voglio parlarvi di una di loro, una persona sempre solare, anche se alle spalle ha avuto una vita di dispiaceri e nonostante avesse già combattuto una sua battaglia personale con una malattia. Quando la sera arrivavo in palestra lei era già lì ad aspettami, sempre presente e sorridente anche quando ha saputo che dopo molti anni la malattia si era ripresentata. Ora questa persona ha fatto quello che la nostra disciplina ci insegna: ha ceduto alla malattia e adesso non c’è più…

Da lei ho ricevuto uno dei più grandi insegnamenti… e sono queste le persone che io chiamo SAMURAI.

Ciao Terry

 

Articolo di Filippo Scimone Panajia con la collaborazione di Alberto De Bettin