L’importanza della rotazione dell’anca nelle arti marziali

Nel Tai Chi uno degli esercizi base che viene eseguito per scaldarsi è questo: gambe larghe quanto le spalle, testa dritta come se fosse appesa a un filo al cielo, braccia aperte e il bacino in rotazione lasciando che le braccia seguano il movimento dell’anca completamente rilassate.

Questo esercizio è la base per tutte le arti marziali… è il principio per capire l’importanza della rotazione dell’anca sia nell’azione d’attacco sia nel gesto di difesa.

Quando l’anca si apre ci si difende, fluendo e accompagnando la forza generata dal colpo dell’avversario “Fa jing” fuori dalla nostra figura, per poi caricarsi come una molla e colpire quando si chiude.

Se non ci fosse questa rotazione, saremmo destinati a subire e incassare tutta la potenza e la forza del colpo del nostro avversario, e i nostri colpi sarebbero privi di quell’energia cinetica che solo la rotazione dell’anca può generare.

Pensiamo a una persona piccola e minuta che cerca di colpire solo con la sua forza muscolare il suo avversario, magari un energumeno fisicamente piazzato; sicuramente il suo colpo sarebbe privo di quella potenza ed energia che servirebbe ad offendere l’avversario.

Oppure pensiamo a questo “bruto” che sferra un colpo alla persona minuta e questa rimane immobile e incassa tutta la forza e potenza del colpo generata dal suo avversario: sicuramente il colpo sarebbe devastante e probabilmente definitivo.

Stamattina leggevo un libro sul Fitwalking e anche qui si spiegava l’importanza dell’apertura dell’anca nel determinare la potenza della falcata. Penso che sia molto importante tenere l’anca il più mobile possibile; soprattutto con l’avanzare dell’età questa potrebbe determinare una corretta postura, ma soprattutto potrebbe determinare la libertà di muoversi.

 

Articolo di Filippo Scimone Panajia con la collaborazione di Alberto De Bettin

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